Per alcune persone la sensibilità non rappresenta un problema particolarmente grave. Lo si considera come una sorta di “allergia” minore ad una o più sostanze chimiche. Altri soggetti, invece, sono affetti da questo disturbo in maniera più seria. Questi ultimi vivono una condizione nota come Sensibilità Chimica Multipla o MCS. 

La Sindrome MCS o Sensibilità Chimica Multipla, (Multiple Chemical Sensitivity) di cui le prime segnalazioni risalgono al 1956, è stata inclusa come malattia fisica nella Classificazione Internazionale delle Malattie dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ICD-10 sotto il codice T 78.4.

 

Alla luce degli studi internazionali la MCS può essere definita come una sindrome dismetabolica cronica complessa a eziologia multifattoriale sulle cui cause non si è fatto ancora del tutto luce ma sulla cui insorgenza è clinicamente dimostrata una incidenza dei fattori genetici, epigenetici, ambientali, e alla esposizione persistente o acuta alle sostanze tossiche (agenti inquinanti, pesticidi, esalazioni degli inceneritori, smog). La MCS può comportare danni neuro-degenerativi e danni ai vari organi interni e ai sistemi di funzionamento dell’organismo. (Per i riferimenti scientifici vedi intera sezione Bibliografia)

 

Benché l’Unione Europea abbia iniziato degli studi specifici per capire come assistere i malati di MCS, ispirandosi al modello svizzero e benché in molti altri paesi (Spagna, Danimarca, Germania, Austria, Australia, USA, Canada, Giappone etc.) la MCS venga riconosciuta ufficialmente come patologia ambientale e le persone affette ottengano assistenza e cure da parte delle strutture sanitarie ed assistenziali, in Italia invece la malattia è ancora misconosciuta a livello di Governo Nazionale e addirittura ancora confusa con una patologia di tipo psichiatrico, benché gli studi (soprattutto quelli successivi al 2010) e il riconoscimento da parte del WHO lo escludano. 

 

Paradossalmente, alcuni Governi Regionali invece la riconoscono, anche se, in alcuni casi, come per la Regione Lazio, poi è stata disconosciuta con altro decreto 

  • Lazio: Articolo 50 della legge regionale 28 dicembre 2007 n. 26, con assegnazione del codice di esenzione regionale RQ099R;
  • Puglia: Giunta Regionale 19 luglio 2011, delibera n. 165;
  • Emilia Romagna: Giunta Regionale delibera n. 25 del 17 gennaio 2005;
  • Toscana: 20 dicembre 2004, delibera n. 1344;
  • Abruzzo: legge regionale 8 febbraio 2005 n. 6;
  • Marche: delibera della Giunta n. 643 dell'11 giugno 2007;
  • Veneto: Deliberazione legislativa n. 2 del 5 marzo 2013.

Il Ministero dell’Istruzione dal 2012 permette agli alunni e alle alunne affetti/e da MCS di frequentare le lezioni a distanza e di fare esami a distanza. 

Da studi recenti sia Statunitensi che Italiani si stima che tra il 5% e l’8% della popolazione mondiale presenta una sensibilità specifica a sostanze chimiche e che in Italia almeno un milione di persone abbiano una forte sensibilità chimica che crea problemi di salute e che rende difficile la vita sociale e relazionale delle persone affette.

 

La MCS può presentarsi dopo una singola massiccia esposizione ad una o più sostanze tossiche o a ripetute esposizioni a basse dosi. Alcuni soggetti diventano chimicamente sensibili, in seguito all'emissione di sostanze chimiche tossiche sul luogo di lavoro o nella vita sociale oppure dopo l’esposizione a pesticidi. In altri casi, alcuni soggetti possono sviluppare questa condizione trascorrendo del tempo in un edificio poco ventilato, in cui si respira una miscela di sostanze chimiche. La MCS può essere provocata dall'inquinamento indoor, che è riconosciuto come uno dei fattori di rischio ambientale più rilevanti a causa di una vasta serie di agenti chimici presenti in casa, nell'ambiente di lavoro, in ospedale e a scuola.