Evidenze tecnico-scientifiche sull'ozono

In questi tempi di pandemia, si è tornato a parlare molto dell’ozono come disinfettante, sostanza in grado di eliminare virus e batteri e quindi come igienizzante della nostra casa, dei nostri vestiti e degli ambienti in generale. Il dibattito è molto controverso perché accanto a ditte che sfornano apparecchiature più o meno considerate come medicali, c’è chi come l’Istituto Superiore della Sanità, ISS, insieme all’INAIL, si schiera a favore dell’ipotesi che, essendo un gas tossico, sia pericoloso per la salute.

Vediamo in primo luogo quali sono le considerazioni dell’ISS, tratte dal  Rapporto ISS COVID-19 n. 56/2020 dal titolo - Focus on: utilizzo professionale dell'ozono anche in riferimento al COVID-19 del Gruppo di lavoro ISS-INAIL - versione del 23 luglio 2020 che ha pubblicato l'Istituto Superiore di Sanità con l'INAIL. Ma si informa che anche il Ministero della Salute ha realizzato un Opuscolo OZONO (3) www.salute.gov.it anno 2015 con le seguenti indicazioni preventive.


Il documento nasce con la finalità di:

  • fornire le evidenze tecnico-scientifiche che sono oggi disponibili sull'ozono: "status regolatorio, valutazioni disponibili a livello nazionale e internazionale, informazioni sui pericoli e rischi connessi all'uso dell'ozono, informazioni sulla tossicità e impatto sulla salute umana e ambiente, efficacia della sostanza come virucida, sicurezza d'uso e precauzioni da adottare nella generazione in situ di ozono nel campo della prevenzione e controllo del SARS-CoV-2;
  • studiare le diverse applicazioni dell'ozono, della sanificazione degli ambienti e quella dei dispositivi, al settore alimentare, fino al trattamento delle acque;
  • esaminare sulla base delle evidenze scientifiche, l'efficacia terapeutica dell'ozonoterapia valutandone la sicurezza d'uso, le criticità e gli sviluppi in divenire.

L’ ozono :

  • è un gas essenziale alla vita sulla Terra finché rimane confinato negli strati alti dell'atmosfera, perché protegge il pianeta dall'azione nociva dei raggi ultravioletti provenienti dal Sole;
  • ma quando è presente negli strati più bassi, quello troposferico, come prodotto inquinante secondario o fotochimico è molto velenoso per le vie respiratorie e gli occhi;
  • è classificato come cancerogeno di Gruppo 1 (Cancerogeno per l'uomo, dalla IARC (2016);
  • è presente anche come inquinante all'interno degli edifici (ambienti indoor), prodotto da sorgenti interne in maniera significante da strumenti elettrici ad alto voltaggio, quali motori elettrici, stampanti laser e fax, da apparecchi che producono raggi ultravioletti, da filtri elettronici per pulire l’aria;
  • l’ozono è ampiamente riconosciuto come agente disinfettante di aria e acqua. Nel 1982 era stato riconosciuto come sicuro GRAS (General Recognized ad Safe) per il trattamento dell'acqua potabile. In Italia, è stato riconosciuto “presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, e infestati da acari, insetti ecc.” dal Ministero della Salute con prot. n. 24482 del 31 luglio 1996. In Europa l’utilizzo di Ozono ai fini alimentari è stato introdotto nel 2003, per la disinfezione e sterilizzazione durante i processi di imbottigliamento dell’acqua. Ma nelle acque contenenti lo ione bromuro, il trattamento con ozono può indurre la formazione di bromato che è un composto potenzialmente cancerogeno. Considerando la potenziale criticità ove vi sia un’esposizione umana prolungata, nelle acque trattate con ozono, la formazione di bromato non deve eccedere il valore guida provvisorio di 10 μg/L, proposto dalla WHO (2017) e adottato nella proposta di rifusione della Direttiva UE sulla qualità delle acque destinate al consumo umano (2019) .
  • il Regolamento (CE) 1097/2006 (REACH) di registrazione lo classifica come sostanza che può causare o aumentare un incendio, letale se inalata, che provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari, comporta danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta per via inalatoria e molto tossica per l'ambiente acquatico con effetti di lunga durata";
  • in assenza di valori nazionali e comunitari, nel quadro normativo italiano, il riferimento – analogamente a quanto adottato da altri Stati Membri della UE – è rappresentato dai TLV®–TWA dell’American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH) che ha stabilito per l’ozono differenti valori in relazione al carico di lavoro e alla durata cumulativa dell’esposizione, in considerazione dei volumi di aria inspirata";
  • per quanto concerne l'efficacia dell'ozono contro il SARS-CoV-2, in linea di principio si ritiene possibile che abbia un potere disinfettante considerato i meccanismi di azione, ma al momento non sono disponibili dimostrazioni pratiche di questa efficacia ottenuta con studi. Questo riguarda anche altri principi attivi in corso di valutazione che rientrano nei Biocidi.

Oggi in Italia dal punto di vista normativo:

  • l'ozono può essere commercializzato e utilizzato solamente come "sanificante". Per un impiego come "disinfettante" in grado di combattere i microrganismi si dovrà attendere la completa valutazione a livello europeo sui biocidi ai sensi del Regolamento (UE) 528/2012 (BPR);
  • le apparecchiature che producono ozono proposte per igienizzare e deodorare in modo "ecologico e autonomo" dai produttori, devono essere sempre precedute dalle pulizie classiche dei locali prima del trattamento.

Ricordiamo che così come riportato sul sito del Ministero della Salute:

  • Sanificazione: è un “complesso di procedimenti e operazioni” di pulizia e/o disinfezione e comprende il mantenimento della buona qualità dell’aria anche con il ricambio d’aria in tutti gli ambienti.
  • Disinfezione: è  un trattamento per abbattere la carica microbica di ambienti, superfici e materiali e va effettuata utilizzando prodotti disinfettanti (biocidi o presidi medico chirurgici) autorizzati dal Ministero della Salute. Questi prodotti devono obbligatoriamente riportare in etichetta il numero di registrazione/autorizzazione.

Il rapporto sostiene però che:

  • l’ozono è una sostanza pericolosa sia per le sue proprietà intrinseche fisiche che per quelle tossicologiche ed ecotossicologiche;
  • i principali effetti tossici dell’ozono sono riconducibili alle stesse proprietà che ne determinano l’efficacia, vale a dire la capacità di agire come agente ossidante;
  • la tossicità provoca danno alle membrane cellulari con lesioni dei tessuti direttamente esposti: sistema respiratorio, occhi, mucose, cute. Studi epidemiologici hanno documentato effetti infiammatori e una maggiore suscettibilità alle infezioni respiratorie associati all’uso di ozonizzatori per la purificazione dell’aria, soprattutto da parte di soggetti vulnerabili come i bambini;
  • gli effetti tossici dell’ozono possono insorgere in seguito a esposizione prolungata a concentrazioni di ozono in aria superiori a 0,1 mg/m3.

Ai fini dell’utilizzo dell’ozono con finalità disinfettanti, occorre ricordare che tutti i biocidi, prima dell’immissione sul mercato, necessitano di una autorizzazione e le loro sostanze attive devono essere state precedentemente approvate a livello europeo e successivamente autorizzate dagli stati membri. L’European Chemical Agency (ECHA) è l’organismo europeo che, oltre ad esprimersi sulle implicazioni di carattere tossicologico ed ambientale, gioca un ruolo fondamentale sull’aggiornamento della lista delle sostanze attive presenti ed impiegabili nell’eurozona, classificandole come:

  • approvate,
  • non approvate
  • in fase di revisione.

All’interno di detta lista, l’ozono risulta in fase di revisione per le seguenti tipologie di prodotto (PT):

  • PT2 (Disinfettanti e alghicidi non destinati all'applicazione diretta sull'uomo o animali);
  • PT4 (Settore dell'alimentazione umana e animale);
  • PT5 (Acqua potabile);
  • PT11 (Preservanti per liquidi nei sistemi di raffreddamento e trattamento industriale)

Impatto dell’ozono su materiali e attrezzature presenti negli ambienti di lavoro

L’ozono è un forte agente ossidante pertanto, può danneggiare sia dal punto di vista funzionale che estetico (colore, resistenza, durata, ecc.) materiali e attrezzature presenti nei luoghi di lavoro, creando nuovi rischi in relazione alla alterata funzionalità delle attrezzature di lavoro o generando costi aggiuntivi per le aziende in relazione alla necessità di ripristinare/sostituire i materiali o le attrezzature danneggiate. Ci sono dei materiali che si possono degradare pesantemente in presenza di un uso continuativo e di concentrazioni importanti come la plastica, il caucciù, la gomma naturale, nylon, ottone.
Impatto sugli ambienti indoor e sui materiali: depurazione da inquinanti chimici

Considerando le indicazioni generali che derivano dal DL.vo 81/2008, gli ambienti indoor intesi come luoghi di lavoro (es. scuole, uffici, banche, poste, ospedali, biblioteche, palestre, mezzi di trasporto), presentano differenze sostanziali in termini di: caratteristiche strutturali, tipologie di attività, livelli di esposizione attesi e sensibilità della popolazione potenzialmente esposta (es. soggetti asmatici o con problematiche respiratorie) o altre categorie vulnerabili (quali i bambini). 

Indicazioni terapeutiche denominate come ozonoterapia:

  • si tratta di apparecchiature omologate per medici specializzati erogate in ambito sanitario;
  • la miscela di ozono e ossigeno può  essere somministrata per via intrarteriosa, per via intravenosa, con iniezione intrarticolare, con iniezione sottocutanea, con insufflazione intestinale, attraverso piccola autoemotrasfusione, attraverso grande autoemotrasfusione, con applicazioni locali, con acqua ozonizzata, con creme a base di ozono e con olio ozonizzato;
  • i dosaggi che non devono eccedere le capacità che il glutatione e gli enzimi deputati all’anti-ossidazione (l’enzima superossido dismutasi e l’enzima catalasi) hanno di impedire che vi sia un accumulo di perossido di idrogeno e di anione superossido
  • l’ozonoterapia non viene effettuata attraverso inalazione perché l’ozono è tossico se viene inalato;

NON È INDICATA PER:

  1. Pazienti in gravidanza
  2. Pazienti che soffrono di ipertiroidismo
  3. Pazienti affetti da cardiopatie
  4. Pazienti che presentano malattie respiratorie
  5. Pazienti con malattie emopoietiche che hanno problemi di coagulazione
  6. Pazienti con favismo
  7. Pazienti affetti da ipoglicemia.

 

Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Ozono (4) afferma che l'ozono è formato da 3 atomi di ossigeno (O3), dall'odore agliaceo, un gas instabile gassoso, che a 20°C ha un tempo di dimezzamento di tre giorni, in soluzione acquosa di 20 minuti e allo stato liquido è esplosivo:

Impieghi: dato il suo alto potere ossidante, l'ozono viene impiegato per sbiancare e disinfettare, in maniera analoga al cloro. Tra gli usi industriali dell'ozono si annoverano i seguenti:

  1. disinfezione dell'acqua negli acquedotti;
  2. disinfezione dell'acqua delle piscine;
  3. disinfezione dell'acqua destinata all'imbottigliamento;
  4. disinfezione di superfici destinate al contatto con gli alimenti;
  5. disinfezione dell'aria da spore di muffe e lieviti;
  6. disinfezione di frutta e verdura da spore di muffe e lieviti;
  7. aumento del potenziale ossido-riduttivo dell'acqua negli acquari;
  8. ossidazione di inquinanti chimici dell'acqua (ferro, arsenico, acido solfidrico, nitriti e complessi organici);
  9. ausilio alla flocculazione di fanghi attivi nella depurazione delle acque;
  10. pulizia e sbiancamento dei tessuti;
  11. abrasione superficiale di materie plastiche e altri materiali per consentire l'adesione di altre sostanze o per aumentarne la biocompatibilità;
  12. invecchiamento accelerato di gomme e materie plastiche per verificarne la resistenza nel tempo;
  13. disinfestazione delle derrate alimentari e del legno.
  14. ozonizzazione delle camere di stagionatura e/o degli ambienti di stoccaggio, purché in assenza di alimenti.
  15. sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni".
  16. COVID-19: considerazioni tecniche sulla sanificazione con l’ozono: "Il documento indica che a fronte della pandemia di Sars-Cov-2 “si è osservato un incremento dell’offerta di questi strumenti di generazione dell’ozono ed un massiccio ricorso a questo prodotto gassoso da parte di società che, dichiarandolo impropriamente efficace al Covid19, ed equiparandolo ad un trattamento di sanificazione alla stregua dei biocidi disinfettanti, ha portato la stessa Associazione internazionale che raggruppa i principali produttori di questo gas a dover dichiarare che non vi sono validazioni di efficacia in tal senso” 

TIPI DI APPARECCHI IN COMMERCIO:
occorre fare chiarezza tra la differenza che sussiste tra uno ionizzatore e un ozonizzatore dell'aria. 

Entrambi sono dotati di generatori elettrici che emanano cariche elettriche, ma purificano l'aria in modo differente.

IONIZZATORE:

Il funzionamento di questa apparecchiatura rilascia nell'area trattata degli ioni negativi (positivi per la salute), prodotti tramite uno specifico circuito elettrico. Gli ioni negativi, naturalmente presenti nell'aria interna ed esterna, possono trovarsi in quantità ridotta negli ambienti al chiuso. Lo ionizzatore quindi arricchendo l'aria di ioni negativi rende l'aria interna più pulita. Questo accade perché gli ioni negativi si uniscono alle particelle in sospensione nell’aria, come polveri, fumo, pollini e batteri, e le caricano elettrostaticamente. In questo modo le particelle sono appesantite e, invece che svolazzare, si legano alle superfici presenti nell'area trattata;

 

OZONIZZATORE 

I generatori di ozono che lo producono in situ, cioè che ozonizzano direttamente l'aria ambientale sono alimentati ad aria ed elettricità, attraverso dei tubi e piastre dove avviene il meccanismo di scarica a corona - simile a quella di un fulmine nel corso di un temporale - che trasforma l'ossigeno (O2) in 3 atomi di ossigeno (O3): ozono. Vi sono anche generatori di ozono che funzionano con il metodo fotochimico, i quali espongono l'ossigeno a raggi ultravioletti (UV) con una lunghezza d'onda compresa fra 140 e i 190 nm.

 

Oggi in commercio si contano più di 80 ozonizzatori con un costo variabile che va dai 42 euro a salire fino a qualche migliaio di euro...

Molti libretti di istruzione danno indicazioni incomplete o contrastanti: produttori e rivenditori di generatori di ozono spesso presentano l’ozono come un disinfettante naturale e l’ozono stesso come una variante salutare dell’ossigeno

 

Tra le accortezze previste è che il trattamento (effettuato con attrezzature professionali e da professionisti protetti da dispositivi personali) venga effettuato in assenza di persone e animali e piante, in quanto l'ozono prodotto durante il trattamento dell'area è nocivo per l'organismo.

Il trattamento ambientale, tramite ozono, deve essere effettuato da personale ben addestrato e con l'utilizzo di macchine professionali certificate. L'applicazione deve espressamente seguire linee guida o protocolli validati

Ricordiamo però che non tutte le apparecchiature sono riconosciute come presidi medici.

Tra i rischi troviamo quelli tossici e quelli di pericolo:

Effetti tossici

  • 0,05 Percezione olfattiva
  • 0,4 Bruciore alle prime vie aeree
  • 0,8 – 1 Lacrimazione, tosse
  • 2 Nausea, cefalea, vomito
  • 5 Broncocostrizione
  • 10 Letale per edema polmonare dopo 4 ore di esposizione
  • 50 Letale dopo alcuni minuti di esposizione 

Rischi di pericolo

  • R8 Può provocare l’accensione di materie combustibili
  • R9 Esplosivo in miscela con materie combustibili
  • R20 Nocivo per inalazione
  • R48 Pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata
  • R34 Provoca ustioni
  • R36 Irritante per gli occhi
  • R37 Irritante per le vie respiratorie
  • R38 Irritante per la pelle

Rischio dovuto al campo elettromagnetico 

I generatori di ozono sono apparecchiature elettriche che operano ad alto voltaggio, con tutte le conseguenti implicazioni per la sicurezza. L’effetto corona che si genera, qualsiasi sia la frequenza della corrente applicata, produce un ampio spettro di radiofrequenze dipendenti da molti parametri (Moongilan D. et al., 2009).

Da queste informazioni le apparecchiature non sarebbero adatte per persone elettrosensibili.

Il tema della tutela della salute dei lavoratori esposti a campi elettromagnetici è normato anche dal DL.vo 81/2008, che all’art. 209, co.5, lett. d) precisa come il datore di lavoro debba prestare attenzione agli effetti sulla salute di lavoratori particolarmente sensibili, come i soggetti portatori di dispositivi medici impiantati, attivi o passivi, o dispositivi medici portati sul corpo e di lavoratrici in stato di gravidanza.

Anche il dossier di registrazione REACH dell’ozono, disponibile ad accesso libero sul sito di ECHA, nella sezione “Guidance on safe use – Exposure controls/personal protection” riporta tra le precondizioni per operazioni in sicurezza, il divieto di ingresso nei locali in cui sono presenti generatori di ozono ai portatori di pacemaker e di altri dispositivi elettrici (ECHA, 2020). Nella valutazione del rischio occorre prendere in particolare considerazione l’estensione dell’area in cui il campo elettromagnetico supera i valori di riferimento stabiliti per la protezione della salute umana che, a seconda della configurazione del generatore, può variare da alcuni centimetri a qualche metro. Comunque, una frequenza di emissione di radiofrequenze troppo alta può compromettere il corretto funzionamento di altri dispositivi critici.

 

Sul mercato vi è un’ampia disponibilità di prodotti con differente capacità di produzione di ozono. Il tempo necessario a raggiungere la concentrazione desiderata nell’aria deve essere calcolato anche in base al volume dell’ambiente da trattare.

Le fasi tipiche di un ciclo di trattamento sono: 

  • la fase di condizionamento, in cui l’ozono viene iniettato nell’ambiente per raggiungere la concentrazione di ozono programmata;
  • la fase di trattamento, che dura il tempo necessario ad ottenere un trattamento efficace rispetto ai risultati attesi;
  • la ventilazione o la fase di conversione dell’ozono, che garantisce l’eliminazione dell’ozono dall’aria nell’ambiente trattato e continua fino al raggiungimento delle concentrazioni di ozono compatibili con la tutela della salute dei lavoratori. 

A tale proposito alcuni generatori di ozono sono dotati di un catalizzatore che, dopo il trattamento, trasforma tutto l’ozono residuo in ossigeno. 

Per l’ozono, l’Unione Europea non ha fissato alcun valore limite indicativo di esposizione professionale (IOELV, Indicative Occupational Exposure Limit Values), ma alcuni Stati Membri hanno stabilito valori limite nazionali per esposizioni occupazionali sia a lungo che a breve termine . I valori vanno da un minimo di 0,05 ppm (circa il doppio della soglia olfattiva di 0,02 ppm) per esposizioni a lungo termine ad un massimo di 0,3 ppm per esposizioni a breve termine. Irlanda e Spagna, hanno adottato gli stessi valori limite dell’ACGIH.

APPARECCHI PER BUCATO ECOLOGICO

Tra le apparecchiature indirizzate anche per un uso domestico e autonomo, oltre ad agire sulla sanificazione degli ambienti interni, purificare l'aria, l'acqua e alimenti, si è aperto un nuovo settore: quello dei generatori di ozono che permettono di realizzare un bucato ecologico senza l'utilizzo dei detergenti, additivi e flaconi non biodegradabili. Sono dei dispositivi che vengono collegati alla lavatrice e sostituiscono il detersivo, immettendo ozono. Promettono un risparmio energetico perché lavano a basse temperature (30% di risparmio) e addirittura in acqua fredda (40%), promettono anche di smacchiare, disinfettare, pulire e detergere lo sporco in maniera naturale. Anche se è necessario pretrattare gli indumenti prima del lavaggio perché il processo di ossidazione, riesce ad eliminare le macchie di origine vegetale, mentre invece, l'efficacia si riduce per lo sporco grasso dove è quindi necessario il supporto "meccanico" di un detersivo con proprietà tensioattive. Questi apparecchi sono considerati presidi medici, con le relative agevolazioni. Quando interrogati i produttori, i rivenditori, ma anche alcuni acquirenti conosciuti, emerge che l'immissione nella lavatrice di ozono emana un odore nell'ambiente durante le fasi del bucato. Essendo l'ozono un gas irritante, nelle discussioni con i gruppi internazionali è stato puntualizzato che questo dispositivo dovrebbe stare insieme alla lavatrice e asciugatrice in una lavanderia, cioè una stanza separata dall'alloggio dotata di porta e finestra. Inoltre sarebbe il caso che l'accesso a questo locale per le procedure del bucato fosse fatta da una persona non affetta da sensibilità chimiche. Alcuni pazienti hanno anche riferito che sulla biancheria rimanevano residui odorosi irritanti e percepibili con questa tecnologia.

 

Il Rapporto ISS COVID-19 n. 25 specifica quanto segue:

  • per l’ozono, il suo utilizzo deve avvenire in ambienti non occupati e debitamente confinati ed è pertanto preferibile eseguire i trattamenti nelle ore notturne in modo che alla ripresa del lavoro la quantità di ozono ambientale si trovi entro i limiti di sicurezza sanitaria. In ogni caso, prima di ricorrere all’utilizzo dell’ozono per il trattamento di locali è necessario valutare il rischio di esposizione sia degli operatori preposti alle operazioni di sanificazione, sia del personale che fruisce dei locali sanificati. Gli operatori devono essere addestrati ed esperti e provvisti di idonei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI)

Per i motivi sopra richiamati ne è pertanto sconsigliato l’impiego in ambito domestico da parte di operatori non professionali  il rapporto ISS aggiunge:

  • Considerando sia i pericoli associati all’ozono sia i benefici di un uso corretto, è del tutto auspicabile una tempestiva regolamentazione a livello comunitario, sulla base della conclusione dell’iter valutativo in corso nell’ambito dei Regolamenti Biocidi, REACH e CLP.

A livello cellulare, i principali effetti tossici dell’ozono

  • sono riconducibili alla sua capacità di ossidare e perossidare le biomolecole sia direttamente che indirettamente;
  • la tossicità dell’ozono dipende, inoltre, dalla sua capacità di ossidare gli amminoacidi alterando irreversibilmente la struttura e la funzione delle proteine. Lo stress ossidativo che ne deriva può anche generare danni indiretti agli acidi nucleici;
  • la tossicità dell’ozono dipende, inoltre, dalla sua capacità di ossidare gli amminoacidi alterando irreversibilmente la struttura e la funzione delle proteine.
  • lo stress ossidativo che ne deriva può anche generare danni indiretti agli acidi nucleici. ad alte concentrazioni può essere responsabile di effetti a carico dell’apparato respiratorio inoltre determinare un peggioramento in soggetti con bronchite o asma e causare altri disturbi quali bruciore agli occhi, cefalea, debolezza, effetti secondari che devono essere attentamente monitorati, in particolare nel caso di operatori incaricati della pulizia degli ambienti indoor.

L’odore non costituisce, tuttavia, un indice attendibile della concentrazione presente nell’aria in quanto, in un breve tempo di esposizione, si verifica assuefazione all’odore stesso. (Ma non per un malato MCS affetto da iperosmia). Secondo l’OMS, l’ozono è il disinfettante più efficace per tutti i tipi di microrganismi. Pertanto, l’uso di ozono, sia in acqua che in aria, per la disinfezione dell’aria e le superfici sono molto più consigliabili rispetto all’uso di altri disinfettanti, a parte la sua efficacia, la sua rapida decomposizione non lascia residui. http://www.who.int/water_sanitation_health/dwq/S04.pdf

Nel documento dell’OMS a cui si riferiscono, è dettagliato che, con concentrazioni di ozono di 0,1-0,2 mg / L.min, si consegue l’inattivazione del 99% di rotavirus e poliovirus, tra gli altri agenti patogeni studiati, appartenenti a stesso gruppo IV dei Coronavirus.

In contrapposizione a quanto dichiarato dall’OMS, la recente documentazione "Circolare Ministero della Salute n. 17644 del 22 maggio 2020” con oggetto “indicazioni per l’attuazione di misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 attraverso procedure di sanificazione di strutture non sanitarie (superfici, ambienti interni) e abbigliamento”, con Ozono, Cloro Attivo e Perossido d’Ossigeno, si sostiene che queste sostanze generate in situ non sono autorizzate come disinfettanti, e quindi attualmente non possono essere utilizzate in attività di disinfezione: solo al termine di una valutazione eventualmente positiva da parte dell’Autorità sanitaria di idonea documentazione tecnico scientifica che ne dimostri l'efficacia e la sicurezza, si potranno definire sostanze disinfettanti e si potranno autorizzare sistemi di generazione in-situ. Tali sostanze sono tutte caratterizzate da un profilo di rischio critico che richiede il rispetto di complesse e definite procedure di utilizzo utili a garantire da un lato l'efficacia dell'applicazione e dall'altro la sicurezza degli operatori e la tutela della salute pubblica; quindi tali sostanze sanitizzanti devono essere impiegate esclusivamente da personale rispondente ai requisiti tecnico professionali, definiti dalla normativa di settore.


In conclusione:

  • considerando le implicazioni igienico-sanitarie che si possono presentare nell’utilizzo dell’ozono negli ambienti indoor per la purificazione dell’aria da inquinanti chimici, alcuni autori esprimono perplessità sui potenziali rischi per la salute che necessitano di essere approfonditi (ANSES, 2017; INSPQ, 2019). Alla luce degli studi attualmente disponibili e in considerazione delle possibili concentrazioni di ozono e dei prodotti secondari (COV, PM10, PM2,5) che si formano in aria indoor, permane pertanto la necessità di ulteriori approfondimenti;
  • In questo periodo, è spesso citata la N-list dell’US EPA, che include i prodotti biocidi autorizzati negli USA con l’indicazione di quali siano attivi contro i virus. L’ozono non è citato tra questi, in quanto è incluso nella lista dei Pesticide Devices e ricade pertanto in un diverso inquadramento regolatorio. Come tale è classificato come “strumento/macchinario utilizzato per distruggere, allontanare, intrappolare o mitigare agenti nocivi, inclusi batteri e virus”;
  • alla luce delle informazioni disponibili sull’efficacia contro i virus, l’applicazione dell’ozono per la sanificazione può essere utile in diversi contesti ambientali. Tuttavia, in relazione alle sue proprietà pericolose e ai rischi associati, i generatori di ozono andrebbero utilizzati previa opportuna valutazione del rischio e adottando adeguate misure organizzative in modo da effettuare in totale sicurezza il processo di sanificazione. 

Per i motivi sopra richiamati ne è pertanto sconsigliato l’impiego in ambito domestico da parte di operatori non professionali.


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