Importante lettera firmata dal Segretario generale dell'Ufficio europeo dell'ambiente e sottoscritta da molte Organizzazioni
Fonte: Center for International Environmental Law
Nonostante una grande ricchezza di informazioni sui rischi delle sostanze inquinanti tossiche, le normative dell'UE sono ancora pericolosamente insufficienti. Per questo abbiamo collaborato con partner provenienti da tutto il mondo per invitare il nuovo presidente eletto della Commissione europea a raggiungere tre obiettivi principali:
- Difendere un'economia circolare non tossica
- Proteggere le popolazioni vulnerabili dall'inquinamento tossico
- Fare pagare gli inquinatori
L'UE ha l'opportunità di guidare il mondo per proteggere gli esseri umani, la fauna selvatica e gli ecosistemi dagli impatti devastanti delle sostanze chimiche tossiche.
Leggete la nostra lettera completa qui:
Al: Presidente eletto Ursula von der Leyen
Primo Vicepresidente esecutivo eletto Frans Timmermans
Commissario eletto Virginijus Sinkevičius
European Commission, Rue de la Loi 200, Brussels
8 Novembre 2019
Re: A chemicals strategy as part of the European Green Deal: time to deliver
Ri: Una strategia per le sostanze chimiche nell'ambito dell'European Green Deal: è il momento di agire
Egregio presidente eletto von der Leyen, egregio primo vicepresidente esecutivo eletto Timmermans, egregio commissario eletto Sinkevičius,
Noi sottoscritti, accogliamo calorosamente la vostra promessa, nonché le parole complementari del Commissario Sinkevičius eletto durante l'audizione di conferma, di affrontare la grave minaccia dell'inquinamento chimico e proteggere i cittadini europei e le generazioni future fronteggiando il problema delle sostanze chimiche pericolose, dei pesticidi e degli interferenti endocrini (CED) nell'ambito dell'accordo del European Green Deal.
L'European Green Deal dovrebbe promuovere un'ambiziosa visione a lungo termine della politica europea in materia di sostanze chimiche nell'ambito della strategia trasversale per l'inquinamento zero o come piano a sé stante che integra i temi della promessa strategica per un ambiente non tossico - e andare oltre a questi obiettivi. Desideriamo condividere le nostre opinioni su quelli che consideriamo i parametri di riferimento essenziali per misurare il Green Deal.
L'inquinamento provocato dalle sostanze chimiche di sintesi è una grave e crescente minaccia per le persone e la fauna selvatica, forse la principale minaccia che dobbiamo affrontare per i seguenti motivi. Oggi, l'inquinamento chimico, ha già raggiunto gli angoli più remoti del globo, dalle profondità degli oceani alle montagne più alte. I prodotti chimici industriali hanno permeato i nostri corpi al punto che i ricercatori descrivono i bambini nati oggi come "pre-inquinati". Da adulti, tutti noi ospitiamo circa 300 sostanze sintetiche che i nostri nonni non avevano depositate nei corpi, molte delle quali sono risultate tossiche.
Questo inquinamento è collegato a un aumento di gravi problemi sanitari e ambientali in tutta l'Europa, che stanno aggiungendo miliardi di euro alle spese sanitarie pubbliche. È stato dimostrato che l'esposizione a sostanze chimiche contribuisce agli effetti negativi sulla salute e sull'ambiente, minaccia in particolare le donne in gravidanza, comporta deformazione dei bambini in utero e danneggia il loro cervello in via di sviluppo e riduce il quoziente intellettivo, è legato anche a problemi di fertilità, aumento dell'incidenza di malattie come il cancro e minaccia il collasso degli ecosistemi europei.
L'Europa ha giustamente tracciato un percorso verso un'economia circolare. Tuttavia, i prodotti chimici dannosi e persino vietati sono sempre più spesso presenti nei prodotti di consumo realizzati con materie riciclate, compresi i giocattoli, spesso perché le aziende non conoscono il contenuto chimico dei materiali che maneggiano. Il riciclaggio tossico sta riducendo la fiducia nei prodotti riciclati e sta ritardando la transizione verso un'economia circolare.
La strategia dell'UE per affrontare il problema delle sostanze che distruggono il sistema endocrino (EDC) ha ormai 20 anni. Tuttavia, la Commissione ha ampiamente fallito nel mantenere l'impegno a gestire i rischi derivanti da questi prodotti chimici.
Il REACH è stato istituito per eliminare gradualmente 1.400 delle sostanze più pericolose e per fornire un forte stimolo per le aziende a sviluppare alternative meno dannose. Un decennio più tardi, solo 43 di queste materie sono soggette ad autorizzazioni restrittive, mentre le autorizzazioni quasi generalizzate concesse dall'UE per l'uso continuato di sostanze estremamente problematiche (SVHC) disincentivano l'uso di alternative più sicure. Inoltre, alcuni di questi SVHC come gli ftalati sono attualmente ammessi nei materiali a contatto con gli alimenti.
La legge di solito impiega decenni per mettersi al passo con le sostanze chimiche che non sarebbero mai dovute essere utilizzate. Nel frattempo le persone e l'ambiente sono inutilmente esposti.
Nell'ultimo decennio, le istituzioni dell'UE hanno acquisito notevoli conoscenze, tra cui una serie di attività di valutazione delle politiche (1). Questi identificano una serie di lacune nella legislazione dell'UE, che compromettono la protezione delle persone, della fauna selvatica e degli ecosistemi dalle sostanze chimiche dannose. Ma queste lacune rimangono ampiamente irrisolte senza una chiara strategia su come affrontarle. L'UE deve ora trasformare questa base di conoscenze in provvedimenti urgenti.
Desideriamo richiamare il Parlamento europeo e il Consiglio nel chiedere una rapida preparazione della tanto attesa strategia ambientale non tossica, nonché interventi sulle sostanze chimiche
dannose per il sistema endocrino (EDC) e per disintossicare l'economia circolare. (2)
Le promesse di sostenibilità mentre gli affari continuano come al solito non è una soluzione. L'UE deve essere più specifica su ciò a cui mira una strategia e chiarire che quello comprende la
riduzione dell'esposizione a sostanze chimiche pericolose, l'eliminazione graduale e la sostituzione di quelle più problematiche e il sostegno alla ricerca e all'innovazione verso alternative più
sicure. La Commissione europea ha ora un'occasione d'oro per definire una strategia a lungo termine in materia di sostanze chimiche che privilegia la protezione della salute e dell'ambiente
nell'ambito dell'European Green Deal.
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Fare dell'UE il difensore globale di un'economia circolare non tossica e d'innovazione sostenibile di:
✓ Sostenere l'innovazione e la sostituzione responsabile, sicura e sostenibile, creando l'obbligo della piena divulgazione della composizione chimica per i prodotti di consumo e prevenendo il riciclaggio tossico;
✓ Diventare un protagonista globale responsabile che non esporta né importa prodotti chimici e prodotti vietati nell'UE;
✓ Promuovere restrizioni sulle famiglie di sostanze chimiche che destano preoccupazione come PFAS, mercurio, bisfenoli o ftalati e sostanze chimiche nocive utilizzate nei prodotti di consumo come giocattoli, cosmetici, materiali a contatto con alimenti, prodotti tessili, prodotti igienici, prodotti per l'edilizia e attrezzature per l'infanzia. -
Collocare l'UE come protettore delle popolazioni vulnerabili dall'inquinamento tossico:
✓ Elaborazione di un piano d'azione per proteggere le popolazioni vulnerabili al fine di prevenire i rischi di esposizione;
✓ Prevenire i gravi effetti chimici a lungo termine, a partire dalla casa e dall'ambiente. Questo include tutti gli interferenti endocrini e le sostanze chimiche tossiche che si accumulano negli ecosistemi, nell'acqua potabile e nei corpi umani, che inquinano i bambini prima della nascita e poi dopo attraverso il latte materno contaminato. Questi dovrebbero essere gradualmente eliminati senza indugio. -
Agire ai primi avvisi d’inquinamento chimico e far pagare chi inquina:
✓ Rompere i silos legislativi per far scattare la restrizione delle sostanze identificate che destano preoccupazione in tutti i settori politici;
✓ Creare nuovi sistemi per rilevare e agire sulla base di avvisi tempestivi, che dovrebbero essere finanziati dalle società che commercializzano sostanze chimiche problematiche;
✓ Consentire una rapida reazione di allerta precoce dando piena applicazione al principio di precauzione.
Si trova in allegato un’appendice alla presente lettera con ulteriori informazioni sulle nostre richieste. Se queste saranno integrate in una strategia di politica sulle sostanze chimiche, l'ambizione di raggiungere l'inquinamento zero promesso nei vostri orientamenti politici sarà mantenuto e sosterrà la credibilità dell'European Green Deal come un programma di trasformazione che contribuisce anche a stabilire un nuovo contratto sociale per l'Europa.
Vi ringraziamo per l'esame di questo importante problema.
Cordiali saluti,
Jeremy Wates,
Secretary General of the European Environmental Bureau
(Segretario Generale dell'Ufficio Europeo dell'Ambiente)
A nome di:
Organizzazioni internazionali ed europee:
CHEM Trust
CIEL - Center for International Environmental Law
ClientEarth
ECOS – European Environmental Citizens Organisation for Standarisation
EEB – The European Environmental Bureau
HEAL – Health and Environment Alliance
HEJ - Support International
HCWH Europe – Health Care Without Harm Europe
IPEN
PAN EU, Pesticides Action Network Europe
Rethink Plastic Alliance
WECF – Women Engage for a Common Future
Organizzazioni Nazionali Europee:
Alborada Foundation, Spain
The Alliance for Cancer Prevention, United Kingdom
Arnika - Toxics and Waste Programme, Czech Republic
Avicenn, France
BUND - Friends of the Earth Germany, Germany
CPES - The Cancer Prevention and Education Society, United Kingdom
ECOCITY, Greece
Eco Council - Danish Ecological Council, Denmark
Ecologistas en acción, Spain
Future in our hands, Norway
GLOBAL 2000, Austria
ZERO – Associação Sistema Terrestre Sustentável, Portugal
(1) Non Toxic Environment study, REACH Review, interface between chemicals, products and waste legislations, Fitness Check of the most relevant EU chemicals legislation (excluding REACH)
(2 Parliament Resolution of April 2019 and June 2019 and October 2019 Council Conclusions on the 8th Environment Action Programme and on the circular economy

Alla luce dell'interesse pubblico in materia, intendiamo rendere questa lettera disponibile al pubblico.